Questo slogan mi è nato spontaneo appena metabolizzata la complicata situazione viaria che si è venuta a creare ad Altare dopo la chiusura di Via XXV Aprile, a causa dell’abbandono del cantiere di recupero dell’antica fabbrica Società Artistico-Vetraria. Il tutto si è ben presto trasformato in una campagna social!
Ecco la galleria delle immagini pubblicate sui social
La totale chiusura della strada principale in un piccolo centro come Altare (Savona, Liguria, Italia) può veramente trasformarsi in un problema gravissimo per le attività economiche coinvolte.
Già il periodo storico complicato non agevola di per sè il commercio, la voglia e la possibilità stessa di spendere denaro da parte della clientela. Se poi aggiungiamo anche la necessità di affrontare percorsi alternativi per raggiungere il centro storico di Altare e la confusione creata a tal proposito dai social, ecco che la preoccupazione generale sale di livello e rischia di trasformarsi in aperta protesta.
Cos’è successo? In estrema sintesi, l’impresa Città del Vetro, proprietaria delle aree ex-Savam ove un tempo operava la più antica vetreria artistico-industriale di Altare, è da alcuni mesi in liquidazione. Come conseguenza, il cantiere dal quale avrebbe dovuto nascere un nuovo quartiere residenziale e di servizi è praticamente abbandonato a se stesso. Gli edifici del vecchio stabilimento ancora presenti, che incombono su Via XXV Aprile, sono stati a suo tempo vincolati dalla Soprintendenza ai beni artistici ed architettonici. Questo complicato groviglio di proprietà e di vincoli ha causato la totale paralisi di ogni possibilità d’intervento, anche da parte dell’amministrazione locale, che si trova ora nella condizione di non poter più garantire le condizioni minime di sicurezza in relazione al transito pedonale e veicolare sulla strada interessata. Un recentissimo sopralluogo dei vigili del fuoco, coadiuvato anche da riprese effettuate da un drone, ha messo in rilievo alcune criticità strutturali di parte delle murature. Tutto ciò ha indotto il Sindaco di Altare, Roberto Briano, ad emettere un’ordinanza di immediata chiusura di Via XXV Aprile e di una piccola parte di Via Cesio, che se fosse restata aperta avrebbe costituito la sola alternativa viaria praticabile per aggirare la chiusura della via principale.
Il risultato è che Altare è esattamente divisa in due, con il traffico veicolare costretto a percorrere vie alternative periferiche per raggiungere il centro storico.
Ad Altare, in conseguenza di questa situazione di stallo che si protrae ormai da anni, è nato anche il Comitato del Centro Storico per la riqualificazione delle aree ex-Savam di Altare, costituito da un gruppo di cittadini altaresi, che si è fatto carico nel tempo di pungolare l’azienda e gli enti coinvolti con interventi, richieste di chiarimenti e facendosi da tramite con i media per tenere viva la percezione del caso.
In questi giorni le riunioni con i colleghi artigiani e commercianti sono continue, la ricerca di soluzioni sta portando a iniziative di diverso genere che presto cominceranno a concretizzarsi.
Proprio durante uno di questi incontri mi è venuto in mente lo slogan Ad Altare si può arrivare!. Infatti, anche se le notizie ed i commenti affastellati sui social hanno creato la solita incredibile confusione, tanto da indurre molti a ritenere che Altare improvvisamente fosse completamente isolata, da abitante di Altare da una vita mi sono chiesto se non fosse il caso di fare un minimo di chiarezza.
I tre percorsi alternativi:
I percorsi alternativi alla chiusura di Via XXV Aprile esistono eccome e si tratta di strade e stradine, spesso anche di grande valore paesaggistico, come quella che tocca Ferrania via Bragno, Palazzo di Cappa e poi Altare.
Oppure, resta tranquillamente agibile l’accesso ad Altare attraverso la antica galleria del forte militare, che per decenni è stata l’unica via di passaggio per il traffico tra Piemonte e Savonese. Certo, c’è il piccolo inconveniente del semaforo, ma rispetto all’isolamento completo si tratta di un disagio minimo.
E poi è sempre possibile percorrere la zona industriale di Altare, imboccare per un breve tratto la provinciale per Mallare e ritrovarsi in pieno centro di Altare in una manciata di chilometri.
Quindi mi sono messo al PC è ho creato la serie di slides che ripropongo qui, composte da un mix di messaggi tranquillizzanti e di percorsi alternativi, con tanto di mappa.
A proposito di mappe, ho inserito in questo post la possibilità di visualizzare i tre percorsi alternativi in alta risoluzione.
La serie di sei immagini è stata messa in rete da tutti gli artigiani e commercianti altaresi, sui rispettivi canali social Facebook, Instagram e TikTok, esattamente alle ore 18,00 di giovedì 13 ottobre 2022.
Spero che la situazione possa normalizzarsi in tempi rapidi, soprattutto confidando nell’impegno degli enti coinvolti.
Qualche articolo apparso online sulla vicenda
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