Esattamente un anno fa, novembre 2023, partecipai al più grande, stimolante ed articolato evento mai organizzato in Italia sugli “album bianchi” di Lucio Battisti. Marco Masoni, oggi impegnato nella divulgazione e promozione del suo ultimo libro su Franco Battiato, in quell’occasione si propose al pubblico come presentatore, musicista, cantante, organizzatore e conferenziere per una due giorni di studio e spettacolo che rimarranno nella memoria degli appassionati presenti.
La bellezza riunita
Marco Masoni è un critico musicale, lui stesso musicista, appassionato fino al midollo di musica e nerd a tal punto da avere l’ardire di organizzare eventi musicali durante i quali si ascolta veramente la musica e persino, udite udite, i dischi originali! Cose mai viste, a Pisa, quel 24 e 25 novembre 2023. Ma soprattutto, Marco è un infaticabile organizzatore di eventi musicali di tipo divulgativo, didattico…insomma, ci siamo capiti. La musica ce l’ha nel sangue, sa quanto godimento può scaturire dal suo ascolto e, semplicemente, ma mica tanto, fa di tutto per allargare la cerchia dei goditori. Nella sua Pisa, mica lo sapevo prima, organizza da tanto tempo incontri a tema, concerti, focus su artisti e meeting per ascoltare questo o quel disco, approfondirli, raccontarne la storia e gli aneddoti più reconditi.
Devo ringraziare innanzitutto il gruppo Facebook Lucio Battisti, i bianchi, gli altri eccetera per la scoperta di questo evento incredibile che si stava preparando un anno fa in quel di Pisa, città meravigliosa con i suoi due centri storici, entrambi pregevoli quanto diversi. Ma come spesso accade, le scoperte più belle ci si presentano quando il nostro animo è già aperto a riceverle, è come se inconsciamente noi si lavorasse in silenzio per catalizzare il nostro oggetto di ricerca.
I precedenti li scrivo qui, ma se vuoi salta e vai avanti.
Domenica 10 settembre 2023 mi trovavo a Torino e con mia figlia e mia moglie siamo andati a gironzolare in quell’immenso e spettacolare mercato dell’antiquariato e dell’usato che è il Gran Balon. L’anno precedente c’ero stato in estate e avevo trovato e acquistato due radio portatili, altra mia passione, che funzionano tuttora benissimo. Quest’anno non avevo in mente nulla di particolare da cercare. La piacevolissima e tiepida giornata autunnale invitava a camminare, a guardare, scoprire. Proprio ad un istante dalla tappa al ristorante per pranzo, il mio occhio si è posato su una delle tante bancarelle di dischi usati. I casi. Nota importante: di solito cerco i vinili e le cassette, magari pure le cartucce Stereo 8, ma tant’è, chissà perché, in quel momento mi sono messo a scartabellare tra i CD.
Taac! Tra le mie dita scartabellanti sono apparsi tutta una serie di dischi bianchi apparentemente uguali, che conoscevo benissimo ovviamente, ma che, tutti insieme ed allineati, non mi era mai capitato di trovare. Erano tutti e cinque gli album che Lucio Battisti ha pubblicato tra il 1986 ed il 1994 con i testi del poeta e maître à penser romano Pasquale Panella. Bianchi, puliti, splendidi: così mi sono apparsi! Sto parlando di “Don Giovanni”, “L’apparenza”, “La sposa occidentale”, “Cosa succederà alla ragazza” e “Hegel”. E a questi si aggiungeva, lì da una parte, anche “E già”, quello strano album di transizione battistiana tra il periodo Mogol e il periodo Panella.
Insomma, da collaudato conoscitore del mercato e dell’offerta, ero consapevole innanzitutto che quei dischi non sono disponibili in streaming sulle varie piattaforme, per una questione di diritti discografici negati da parte della famiglia Battisti. E, anche, che non è più per nulla facile reperirne copie nuove in CD a prezzo onesto. Anche le versioni in vinile originali non si trovano più facilmente e quindi occorre affrettarsi ad acquistare le recenti edizioni speciali prodotte in numero limitato. Prezzi di conseguenza. Insomma, lì al Balon, in quel preciso momento, non potevo fare altro che prenderli tutti in CD! Tutti meno uno, “Don Giovanni”, che già possedevo. Ma anche più uno, perchè ho deciso di prendere anche “E già”, Quattro euro a disco, venti euro in tutto!
Da lì è iniziato tutto, perchè la sera non ho resistito alla tentazione di pubblicare il mio “affare” sul gruppo Facebook dedicato ai bianchi ed il mio post ha suscitato molti commenti. In breve, da quell’acquisto al Gran Balon ho maturato un forte interesse ad approfondire questi strani dischi, che al primo ascolto hanno spesso allontanato i fan più incalliti del Battisti “classico”. Io non mi sono mai reputato un fan particolarmente accanito di Battisti. Mi è sempre piaciuto molto, sono sempre stato consapevole al 100% del suo incommensurabile valore di musicista ed interprete e molte sue canzoni le ho acoltate centinaia di volte come credo buona parte della popolazione italiana, diciamo però che proprio un trasporto totale non l’ho mai provato. Forse è proprio per questo che, seppur con iniziale fatica, son riuscito a scalfire l’ostica ruvida superficie di questi cinque dischi, capirli piano piano e, alla fine, apprezzarli per quello che sono: una raccolta di suggestioni musicali straordinaria, un viaggio che puoi fare solo con loro nella musica italiana, nulla di simile si può trovare in giro.
La faccenda è interessante, perchè Don Giovanni, del 1986, mi piacque subito, anche se non acquistai subito il disco. Lo feci solo quando uscì la versione CD, finalmente autorizzata da Battisti, molto scettico sul nuovo formato digitale. E lo imparai a memoria. In quel periodo, lato vinile, vivacchiavo senza slanci sopra un giradischi da battaglia, un Pioneer PL-980 tutto di plastica a trazione diretta, addirittura con testina T4P. Il culmine dell’evoluzione commerciale semplificatoria del supporto, ma anche il suo più alto tradimento, poichè un giradischi siffatto non è regolabile, non è modificabile, insomma non è un vero giradischi!
Questo ha reso l’acquisto del vinile de “L’apparenza”, proprio alla data di uscita, un ulteriore azzardo! Già mi stava sulle balle il mio giradischi, con quelle S sibilanti e quel rumble di fondo, figuriamoci se poteva andar bene per comprendere e godere una bomba artistica piovuta da Marte come l’Apparenza!
Si tratta di un vinile “difficile” dal punto di vista delle riproduzone audio, tanto che per anni ho erroneamente pensato che il disco fosse difettoso! In realtà la colpa era del giradischi…ovviamente.
Comunque, lentamente, a spizzichi e bocconi, alcune canzoni di quell’album hanno cominciato a farsi largo nella mia memoria e nel mio gradimento e la prova di ciò è contenuta in una “compilation” su cassetta Sony Chiara (così noi le chiamavamo), ove fa bella mostra di sè, come ultima traccia del lato A, il brano Allontanando. Ma finì lì, nel 1988 avevo 35 anni, altre priorità familiari in campo, il vinile dell’Apparenza tornò a scaffale e da lì assistette passivo alla successiva uscita dei rimanenti album bianchi, che non acquistai più nè capii per nulla. Almeno in quegli anni.
Qui puoi leggere la mia interpretazione del testo di Per altri motivi.
Trascorrono vent’anni (20!) e siamo all’oggi, a quel fortunato incontro al Gran Balon di Torino con quegli affascinanti cinque supporti digitali bianchi, “E Già” compreso, “Don Giovanni” escluso ma già presente, come già detto. Da lì ha preso il via il mio periplo di avvicinamento musical-letterario-filosofico ai dischi Battisti-Panella. Il mio lettore multiformato Denon 3910 ha (ri)cominciato a fare gli straordinari, dopo la completa revisione di qualche anno fa, mentre non perdevo occasione di ascoltare quegli album anche in macchina, dove ovviamente, da buon boomer, mi sono continuato a riservare la possibilità di inserire in plancia un bel CD. Parallelamente ho cominciato a leggere, studiare, cercare. Ad ogni brano “conquistato”, nel senso di assimilato, capito prima musicalmente che a livello di testo, il piacere della scoperta aumentava. E la voglia di continuare prendeva continuamente forza. Insomma, a piccoli passi, ho ascoltato e riascoltato l’intera raccolta. A quel punto ero maturo per decretare il mio giudizio. E il giudizio fu entusiastico. Non avevo mai ascoltato nulla di simile in ambito italiano. “L’apparenza” divenne quasi una dipendenza e, parallelamente all’ascolto del CD, partì anche un nuovo viaggio nel perfezionamento del mio setup vinilico, anche grazie ad un fortunoso casuale ritrovamento (sarebbe meglio parlare di una vera botta di culo, ma di questo riparlerò…). Insomma, da qualche settimana, anche grazie a tutta questa vicenda, ho finalmente a disposizione un Giradischi con la G maiuscola, un Sansui SR-525, coadiuvato da una testina Shure V15 IV in condizioni smaglianti. Ascoltare i dischi lì sopra ora è un sogno e mi ripaga delle “sofferenze” di tanti anni in compagnia del plasticone!
Col Battisti bianco ormai è diventata una sfida a saperne di più: sono arrivati i libri, in particolare quello di Andrea Podestà, di Alexandre Ciarla e di Andrea Scanzi. Ma soprattutto la raccolta dei supporti ha avuto una fenomenale accelerazione e così adesso posseggo tutti e cinque i vinili, dei quali due in edizione speciale numerata e su supporto colorato, tutti i CD e anche… tutte le audiocassette!
Ma… che ne dite, torniamo a Pisa?
Torniamo a Pisa
Direi che è il momento di condividere i miei ricordi di quei bellissimi venerdì e sabato 24-25 novembre 2023.
Quando venni a sapere del programma della manifestazione era forse fine settembre o già ottobre, mi trovavo in un periodo di intenso lavoro e qualsiasi persona sana di mente nemmeno avrebbe pensato a partecipare ad una due giorni in pieno novembre (mese prenatalizio e quindi intenso per il mio lavoro), a 230 chilometri di distanza da casa.
Niente, ci avrò pensato sù una notte… ho digitato il mio indirizzo email e ho prenotato la mia presenza a TUTTI gli eventi delle tre giornate. Per due persone, senza nemmeno aver consultato… l’altra e cioè mia moglie! Ovviamente ormai ero lanciato e ho prenotato pure una sistemazione in un bed & breakfast che mi sembrava ben posizionato e strategico per tutte le mete necessarie. Scoprirò solo all’arrivo che quel posto non era solo strategico. Era perfetto! Oltre che bello ed accogliente, il Relais dei Mercanti è posizionato nel cuore del borgo stretto di Pisa, all’interno di una magnifica dimora storica.
Mia moglie subito non la prese tanto bene, mi diede del pazzo. Poi pian piano si rassegnò e cominciò probabilmente a ragionare sull’opportunità di poter visitare con calma Pisa, dove eravamo già stati ma solo per la canonica visita alla Torre di Piazza dei Miracoli. E così, calmatesi le acque, cominciai finalmente a godermi l’attesa.
Così, la mattina presto di venerdì 24 novembre 2024 partiamo in auto direzione Pisa, nell’autoradio il CD allegato al libro Battisti, l’altro di Andrea Podestà, intitolato “L’artista non ero più io”, con il rifacimento di 14 brani dei dischi bianchi da parte dei musicisti Marco Sabiu e Gabriele Graziani, perfetti, per impostazione ed arrangiamento, per fare ascoltare a mia moglie il Battisti “sconosciuto” con versioni particolarmente accattivanti.
L’evento
Il programma ufficiale della due giorni pisana: 24 e 25 novembre 2023
Fibonacci 2023, Pisa
LA BELLEZZA RIUNITA
L’ARTE LA MATEMATICA, LA FILOSOFIA DI LUCIO BATTISTI
Ecco la presentazione per la stampa di Marco Masoni:
Grazie al Comune
di Pisa (ass. Pesciatini) e al supporto amministrativo di ‘Binario
Vivo’ ho potuto allestire un programma che mi pare di tutto rispetto:
Atrio di Palazzo Gambacorti, mostra delle copertine dei 33 giri e dei 45 giri di Lucio Battisti.
Venerdì 24 novembre, ore 21,00 teatro Lumiere, vicolo del Tidi, 6 Concerto “Macchina Del Tempo”
Prima Parte: B.P.M. (Battisti Post Mogol) band, “Gli anni con Panella” con Gias Abracek (voce, chitarra acustica), Valentina Grigò (voce), Giulio Collavoli (pianoforte), Michele Lenzi (tastiere), Maurizio Baldini (basso), Jacopo Giusti (batteria).
Intermezzo: Musica Nuda (Petra Magoni, voce e Ferruccio Spinetti, contrabbasso).
Seconda Parte: ANIMA LUCIO, “Gli anni con Mogol” con Gianni Dall’Aglio (batteria), Massimo Luca (chitarra, voce), Bob Callero (basso). Ospite speciale Gabriele Lorenzi (organo, piano, voce). Ingresso libero fino a esaurimento posti (275).
Sabato 25 novembre, ore 10,00 Palazzo Gambacorti, sala Baleari Premiazione di alcuni musicisti di Lucio Battisti e non solo (Gabriele Lorenzi, Gianni dell’Aglio, Massimo Luca, Bob Callero) per l’alto valore culturale e sociale dato alla musica italiana.
Ore 10:30 convegno Lucio Battisti domani: tra Fibonacci e il verso cantato. In collaborazione con il Centro studi Arnopoliscoordina e introduce Marco Masoni con Gianfranco Salvatore (musicologo, scrittore), Donato Zoppo (scrittore, giornalista), Roberto Gasparini (ultimo discografico di Lucio Battisti), Alexandre Ciarla (scrittore). Ingresso libero fino a esaurimento posti (100).
Gipsoteca dell’Università di Pisa, piazza San Paolo all’Orto, ore 16.00
“Spiriti solitari – Cantautori ascoltati, visti e raccontati”, Marco Masoni e Fabrizio Bartelloni presentano Lucio Battisti e gli altri della sezione aurea. Ingresso libero fino a esaurimento posti (100).
Il concerto di venerdì 24 novembre 2024
La sala era gremita e l’atmosfera molto suggestiva, con le luci del bar a fare da sfondo posteriore al locale.
Il concerto è stato veramente un’esperienza unica, sicuramente l’aspetto dell’evento pisano più esclusivo, più unico, più irripetibile. La sensazione era straniante: che cosa ci faceva lì tutta quella gente? Nella “realtà mainstream” della musica dal vivo nessuno sano di mente oserebbe proporre una scaletta bianca di Battisti senza essere certo di incappare in un fallimento. Qui, tutto il contrario! Una sala piena, clima di attesa e di grande entusiasmo. Se non l’avessi vissuta, quella sera, non crederei al racconto di chicchessia…
La prima parte della serata, la B.P.M. (Battisti post Mogol) era dedicata esclusivamente agli ultimi cinque album di Lucio Battisti, i dischi bianchi. Perciò, alle orecchie delle persone che accompagnavano i veri conoscitori di questa produzione, si è trattato, immagino, di un’esperienza piuttosto impegnativa. E mia moglie me l’ha confermato, nonostante avesse già orecchiato quelle musiche dai miei ascolti casalinghi ed in auto.
Per me stata una vera festa! Un vero concerto fatto esclusivamente di brani panelliani… Oltre ogni più rosea aspettativa. La band si è difesa alla grande dalle oggettive difficoltà di rendere al meglio, dal vivo, le complesse melodie e le ostiche intonazioni battistiane. Vale solo la pena ricordare che l’intera produzione bianca di battisti è stata letteralmente ostracizzata dai media: la Rai, in occasione dei molti speciali su Lucio Battisti trasmessi in questi anni, ha sempre fatto credere che Lucio avesse smesso di cantare dopo l’abum Una giornata uggiosa del 1980!
E che i concerti dal vivo su questo repertorio sono stati rari ed estremamente border line…
Tra il concerto panellianno e la seconda parte della serata, ossia il revival battistiano classico intitolato Anima Lucio, sono intervenuti Petra Magoni e Ferruccio Spinetti con una performance di Musica Nuda, solo voce e contrabbasso.
Il repertorio firmato Mogol-Battisti è stato interpretato e suonato dalla band più accreditata in assoluto a farlo, perchè composta dagli stessi musicisti che, in passato, si sono trovati in sala d’incisione con Battisti per registrare i suoi dischi. Parlo di Gianni dall’Aglio alla batteria, Massimo Luca alla chitarra e voce, Bob Callero al basso, Gabriele Lorenzi all’organo, pano e voce. Rendiamoci conto!
Tre ore abbondanti di godimento. Non potrò mai dimenticare questa serata.
Gli eventi di sabato 25 novembre 2024 in Sala delle Baleari.
Non era per nulla scontato poter incontrare a Pisa i musicisti più importanti della carriera artistica di Lucio Battisti: Gabriele Lorenzi, Gianni Dall’Aglio, Massimo Luca, Bob Callero. I quali, dopo aver incantato il pubblico del Lumière con la loro musica, sono stati premiati nella Sala delle Baleari del Comune di Pisa “per l’alto valore culturale e sociale dato alla musica italiana”.
Eravamo però solo all’inizio, perchè subito dopo è iniziato il convegno Lucio Battisti domani: tra Fibonacci e il verso cantato
coordinato e moderato da Marco Masoni e con gli interventi di Gianfranco Salvatore, Donato Zoppo, Roberto Gasparini e Alexandre Ciarla.
Durante l’incontro sono stati affrontati diversi temi legati alla musica di Battisti, con focus particolare sugli avvenimenti del periodo panelliano. Interessantissimi gli interventi dei sopra citati musicisti, che hanno espresso le loro opinioni da persone che hanno condiviso ore e ore di lavoro in sala d’incisione con Lucio.
L’organizzatore dell’evento Marco Masoni ha pubblicato molto materiale sul convegno di Salla Baleari. Per scoprire tutti questi contributi si può partire da questo video su YouTube.
Il giorno successivo, sabato 25 novembre 2023, dopo aver trovato finalmente il tempo per visitare i due bellissimi centri storici di Pisa, si è svolto l’evento conclusivo dell’incredibile due giorni dedicata alla musica di Lucio Battisti, alle parole di Pasquale Panella ed alle correlazioni di molte sue canzoni con la sezione aurea di Fibonacci, celebre matematico pisano. Caso di studio è stato l’album L’Apparenza, nel quale Masoni, dopo un attento esame, è riuscito a ricostruire il legame di molti brani con la celebre teoria della sezione aurea in musica, così com’è avvenuto in passato per altri musicisti di grande popolarità,
Spiriti Solitari in Gipsoteca
Ascoltare le versioni originali dei brani di Lucio Battisti coi testi di Pasquale Panella, come ho detto, ha già del sorprendente durante un convegno-evento. Durante il pomeriggio in gipsoteca, si è andati decisamente oltre.
Intanto, il colpo d’occhio estetico era straordinario: le copertine dei dischi bianchi abilmente posizionate accanto alle statue della gispoteca restituivano un’armonia visiva stupefacente.
Poi il contenuto, con Marco Masoni e Fabrizio Bartelloni a ricostruire il legame di molti brani dell’album L’apparenza con la sezione aurea di Fibonacci, intesa come una costruzione del brano di particolare compiutezza armonica e compositiva, tecnica ispirata da grandi compositori del passato e altri nomi epici del rock che hanno sperimentato la stessa strada.
Riflessioni conclusive
La curiosità che mi ha spinto a fare 250 chilometri in auto per assistere a questo evento (non solo il concerto, ma anche i due incontri), era legata soprattutto alla possibilità di ascoltare i brani degli album bianchi suonati dal vivo e con strumenti veri, ossia la batteria, il contrabbasso, eccetera! Non è cosa da tutti i giorni e da questo punto di vista mi ritengo completamente soddisfatto. Altri aspetti che mi sento di premiare sono il coraggio e la capacità organizzativa di Marco Masoni, che è riuscito nel suo folle intento, coinvolgendo nel progetto direttamente il Comune di Pisa nel contesto delle celebrazioni su Fibonacci. Comune di Pisa che si è dimostrato aperto e ricettivo su un argomento generalmente negletto. Tutto ciò ha consentito un dispiegamento di forze sul palco di tutto rispetto e per di più una sede prestigiosa come il teatro Lumiere. Ha sbagliato qualcosa Marco? Poco, pochissimo, e ci ha messo anche un po’ di scaramanzia dietro lo pseudonimo Gias Abracek, vocalist ignoto anche a molti dei fan battistiani più accaniti. Ecco, l’impegno ed il coraggio di salire su quel palco sono stati encomiabili. A fine serata rimane, tra le pieghe delle sensazioni, l’interrogativo di come tutto sarebbe stato con la voce di un interprete famoso. Chissà se mai accadrà dal vivo. La compresenza sul palco della spigliata Valentina Grigò ha donato freschezza ai brani, ma rivela anche l’esigenza tecnica di poter salire di ottava quando necessario. La voce di Battisti è talmente originale che un solo cantante a volte non basta! Per il resto, la scaletta mi è piaciuta. Credo che ogni fan avrebbe preferito questo o quel brano, ma questo poco importa. Io premio soprattutto la riuscita di L’apparenza, remixata un po’ sulla falsariga di quanto fatto da Marco Sabiu e Gabriele Graziani nel CD allegato al recente e bellissimo libro di Andrea Podestà Battisti, l’altro. Molti altri brani mi sono piaciuti, compresa la scelta di mantenere la base originale di Ecco i negozi, appena arricchita dal contributo di pochi strumenti sul palco. Bellissime, ironiche, evocative le immagini proiettate sopra i musicisti, in parte derivate dai lavori editoriali di Alexandre Ciarla.
A un anno di distanza, scusandomi per l’ingiustificabile ritardo, un grazie a Marco Masoni per l’evento memorabile.