Sabato 14 ottobre 2017 l’impeccabile organizzazione di Gianpietro Meinero, inventore, promotore e tutor in pectore dell’ormai riconosciuta ed apprezzata manifestazione Zucca In Piazza, che si svolge ogni anno a Rocchetta di Cengio (Savona, Italia), ha tirato fuori dal cilindro un’altra idea vincente, che si è rivelata a posteriori un vero successo.
La manifestazione Zucca in Piazza celebra e promuove ogni anno la Zucca di Rocchetta, caratterizzata da buccia color arancio, medie dimensioni, polpa densa dal sapore tendente al dolce ma non marcato. In passato a rischio di estinzione, è stata salvata con un progetto della locale Condotta Slow Food.
Tutte le immagini della serata sono su questo album Flickr a piena risoluzione
La cena Aspettando Zucca in Piazza è stata inserita nel programma come evento-prologo della giornata clou della manifestazione e cioè la domenica 15 quando, ancora una volta, migliaia di persone hanno affollato il piccolo borgo di Rocchetta di Cengio per partecipare al denso programma di iniziative, mostre e incontri a tema
Quest’anno però la serata del sabato è stata davvero particolare, poiché Meinero è riuscito a portare in Liguria, come ospite d’onore, il celeberrimo gastronomo, manager ed intrattenitore televisivo Beppe Bigazzi, un toscanaccio con pochi o nessun pelo sulla lingua che, ancora una volta, ha lanciato strali velenosi ma al contempo rivelatori sulle molte bugie, credenze e falsità che si aggirano attorno alla cultura del cibo italiano.
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La cena, partecipata da centinaia di ospiti, si è tenuta all’interno dell’ormai famoso Palazucca, una tensiostruttura confortevole, climatizzata e dotata, non potrebbe essere altrimenti, di una super-attrezzata cucina. Il menù, supervisionato e preparato dallo chef Sandro Usai con la Comunità del Cibo della Zucca di Rocchetta e la collaborazione degli allievi del Centro Valbormida Formazione di Carcare, si è rivelato appetitoso, originale e molto curato, nonostante la quantità davvero elevata di persone da servire!
Come ogni anno alcune mie zucche di vetro soffiato sono state scelte da Gianpietro Meinero per essere consegnate come ricordo a diversi ospiti della kermesse gastronomico-culturale o come premi per concorsi abbinati all’evento.
Da parte mia però quest’anno ho voluto soffiare una grande zucca in vetro da consegnare personalmente al toscanaccio Bigazzi. Molti miei ricordi del suo passato televisivo lo legano anche al mio papà Sandro Bormioli che oggi non c’è più. A suo tempo, quando il Bigazzi appariva a schermo, si condividevano risate e riflessioni e davanti alla TV, durante il pranzo, spesso approvavamo molti dei ragionamenti di Beppe!
La serata, occasone piacevole per nuove conoscenze e buon cibo, è trascorsa veloce fino alla consegna dei ricordi all’ospite d’onore. Il suo apprezzato e a tratti molto critico discorso sulle vere o presunte tipicità gastronomiche dei vari territori ha dato pepe e ulteriore sostanza all’occasione conviviale.
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Al termine della serata Beppe Bigazzi è stato riaccompagnato presso il Ristorante Quintilio di Altare, dove ha anche alloggiato e dove ha avuto occasione di scambiare utili informazioni con lo chef Luca Bazzano e con la moglie Lorena, sommelier del rinomato ristorante altarese.
Viaggi di istruzione ad Altare: il vetro soffiato dal vivo per i piccoli allievi
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La gallery che propongo ora al lettore racconta la bella serata del 14 ottobre, vista anche attraverso l’appetitosa rappresentazione dei piatti che sono stati serviti!
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Durante la serata è stato possibile acquistare il libro di Beppe Bigazzi Bugie e verità in cucina autografato sul momento dall’autore