Skip to content

Corso di vetro artistico del 24 e 25 luglio 2021

Nuovo corso di vetro borosilicato soffiato e modellato in questo fine settimana. Con due allieve universitarie di design in un contesto davvero unico: Altare Glass Fest, con l’esibizione di maestri francesi nella fornace del Museo del Vetro

Non sarebbe bello frequentare un corso di vetro borosilicato soffiato e modellato in una bottega vetraria di antica tradizione e trovarsi improvvisamente immersi nella più grande manifestazione annuale dedicata al vetro che coinvolge l’intero paese di Altare?
È esattamente quello che è successo alle mie due giovani allieve di questo fine settimana. Arrivate per un corso di vetro artistico di otto ore, suddiviso in due mattinate da quattro ore, si sono ritrovate coinvolte in pieno nella giornata clou della manifestazione estiva Altare Glass Fest, una kermesse dedicata al vetro artistico ormai tradizionale e consolidata.
E così, giusto il tempo di uno spuntino al termine della prima mattinata di corso, le due ragazze sono andate a sperimentare anche le tecniche artistiche di Giuse Maggi, artista della quale è in corso una mostra al Museo dell’Arte Vetraria Altarese e, subito dopo, hanno assaporato l’atmosfera viva e rovente della fornace da vetro, incontrando i tre maestri francesi Antoine Pierini, Nicolas Laty e Jerome Chion nel pieno della loro esibizione.

Sono state davvero due giornate molto intense qui ad Altare: i maestri francesi hanno chiamato a raccolta, per la seconda giornata di esibizioni in fornace, un gran numero di stagisti e allievi, dando vita tutti insieme ad una domenica veramente irripetibile per tensione artistica, manualità e maestria.

Ma torniamo al corso delle mie due allieve: durante le otto ore di workshop hanno condiviso la postazione al cannello imparando tutte le principali trecniche di base per affrontare la tecnica del vetro borosilicato lavorato a mano alla fiamma.
Come consuetudine in questi casi, il primo giorno ho accompagnato le ragazze ad apprendere i primi rudimenti di saldatura, distacco e accumulo di vetro fuso usando le bacchette piene in differenti diametri, imparando così a contrastare col movimento rotatorio la forza di gravità che tende a far cadere la massa incandescente.
Subito dopo, forti di una buona manualità, le due allieve hanno subito cominciato ad inventarsi piccoli oggetti di vetro pieno, come piccoli moduli per creare gioielli o animali dalle forme fantasiose.
Il tempo della prima giornata è letteralmente volato: durante i miei corsi lo spazio dedicato alla teoria è limitato allo stretto necessario. All’inizio del corso mi limito a fornire qualche ragguaglio storico utile ad inquadrare la tecnica, alcune indicazioni per conoscere utensili ed attrezzature e una doverosa parentesi sulla sicurezza. Stiamo pur sempre parlando di un materiale, il vetro che, se non adeguatamente rispettato, può ferire o bruciare! Devo dire però che, durante i miei corsi, non è mai capitato nessun infortunio serio. Al massimo qualche piccola, leggera scottatura senza conseguenze.

La seconda giornata è stata dedicata alla soffiatura vera e propria: si tratta della parte più affascinante e stimolante della tecnica del vetro borosilicato, perchè si avvicina alla soffiatura tradizionale e perché vedere il vetro incandescente prendere forma grazie all’uso ragionato di mano e soffio è davvero un’esperienza difficilmente spiegabile a parole.
In questa fase ci siamo concentrati sulle cognizioni di base e sulle abilità necessarie a prepararsi il pezzo di vetro semi-lavorato, dal quale poi estrarre l’oggetto finito, utilizzando appunto solo tre cose: mani, soffio e… creatività. Oltre, naturalmente, a qualche utensile in metallo, grafite e legno, quasi sempre attrezzi dalla lunga storia, che hanno attraversato secoli di vita di fornace e di laboratorio e che portano su di sè i segni intensi dell’uso e delle bruciature, passando nelle mani di generazioni  e generazioni di maestri vetrai.
Una volta conosciuta la tecnica del “tirare le punte”, per realizzare qualche oggetto l’allievo non è chiamato naturalmente imparare tutto subito e alla perfezione. Per questo traguardo servono anni di esperienza senza mai smettere di imparare, ma ciò non impedisce di ricevere dal maestro piccoli aiuti successivi che, senza nascondere nulla della compelessità della tecnica, conducono l’allievo a realizzare in prima persona diversi tipi di oggetto, che resteranno naturalmente di sua proprietà al termine del corso.

ALTARE GLASS FEST 2021

Così è stato e al termine delle due giornate il banco da lavoro si è popolato di molti oggetti ed esperimenti messi in atto dalle mie due allieve. Per il maestro, la soddisfazione più grande al termine del corso è esattamente la… soddisfazione dell’allievo. Anche questa volta ci siamo salutati con grande entusiasmo, anzi un pizzico in più del solito, vista l’intensità multidisciplinare di queste due giornate, grazie alla concomitanza con Altare Glass Fest 2021.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *