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Sanremo 2016, due parole about

Sanremo 2016, così, di getto, quello che mi ha divertito più due osservazioni…

 

Carlo Conti con Madalina Ghenea in nude look (Foto Rai)

Carlo Conti con Madalina Ghenea in nude look (Foto Rai)

 

La kermesse

Una serie di fortunate combinazioni mi ha permesso di seguire quasi interamente in diretta la 66a edizione del Festival di Sanremo. Dico fortunate perché, al termine della kermesse canora, molto di piacevole mi è rimasto a livello di puro intrattenimento e, senza eccessi, anche dal punto di vista musicale.

La conduzione e le “spalle”

La conduzione di Carlo Conti è stata impeccabile: pacata, ironica, puntuale. Al di là dell’evidente svarione nel non aver intercettato per tempo il plagio del brano di Alessio Bernabei fotocopiato da One Last Time di Ariana Grande, nel parlato di Conti traspariva costantemente una profonda conoscenza della musica popolare italiana e internazionale. Questa sua qualità era già emersa in passato in diverse trasmissioni televisive e come selezionatore di raccolte di brani su CD.

Virginia Raffaele con Lillo e Greg (foto Rai)

Virginia Raffaele con Lillo e Greg

Virginia Raffaele è stata la regina dello show 2016. Da sola avrebbe potuto condurre, cantare, intrattenere e commentare! Iperboli a parte, le sue imitazioni, ma soprattutto la sua presenza scenica, hanno davvero fatto la differenza. Non dimentichiamo che Virginia, per anni, ha frequentato la palestra del programma radiofonico di Lillo e Greg, 610, su Radio 2, dove ha interpretato situazioni e personaggi surreali ed esilaranti.
Su Gabriel Garko, sinceramente, non saprei andare oltre il riconoscimento di una buona dose di ironia, dimostrata nel giocare con la sua immagine di belloccio, privo di particolari qualità televisive.
Mădălina Diana Ghenea bellissima e vestita ancora meglio, non importa se da uno stilista libanese. Però troppo mielosa, urge un po’ di carattere.

 

 

Gli artisti, o almeno, qualcuno…

 

Passo agli artisti in gara, senza la minima pretesa di completezza, solo le mie… impressioni  sugli artisti che mi sono rimasti… impressi. Gioco di parole voluto.stadio
Gli Stadio hanno vinto, meritatamente. La loro Un giorno mi dirai  mi ha toccato come genitore, è una delicata composizione d’autore ricca di contenuti, emozioni e musica. Delicatezza che si completa con la voce di Gaetano Curreri, non certo potente, anzi apparsa piuttosto fragile e non esente da qualche incrinatura, ma forse proprio per questo ancora più reale e convincente.

 

 

ruggeriFrancesca Michielin ha portato un brano bello che, però, a mio parere, non meritava la vittoria. Così è stato, ma è importante sottolineare che la sua presenza, unita ad un vivaio di nuove proposte di buon livello, ha portato il Festival 2016 ad intercettare, forse per la prima volta in questi termini, il pubblico giovanile, come dimostrano i dati demoscopici al termine della gara.

Giovanni Caccamo e Deborah Iurato, terzi, non lambiscono purtroppo i miei gusti musicali, quindi non saprei approfondire. Di certo avrei preferito e ritenuto più meritorio vedere sul terzo gradino del podio Enrico Ruggeri, autore di un brano rock potente, espressivo, ben suonato e arrangiato. Personalmente meritava la vittoria. Credo però che il risultato sia stato comunque davvero soddisfacente per l’autore milanese.

 

 

ermal meta

Altri artisti che mi hanno colpito sono stati l’albanese Ermal Meta: il mio personalissimo premio al miglior arrangiamento va al suo brano.annalisa

Annalisa, la cantante e autrice di Carcare (a due passi da casa mia, quindi), ha portato come coautrice un brano difficile, maturo, impegnativo, poco sanremese. Ha dimostrato un valore assoluto dal punto di vista interpretativo. Ascolterò molte volte il suo Diluvio Universale, davvero bello, melodicamente articolato e suggestivo.

 

 

 

pravoPatty Pravo non riesco a criticarla troppo. Mia moglie l’ha ribattezzata, un po’ crudelmente, “La Dama di Latta”, riferendosi ai molto probabili “tiraggi” di lifting qua e là…
La canzone però è molto bella, anche se la voce che risente un po’ degli anni. L’avesse cantata qualche anno fa sarebbe stata una deflagrazione. Brava e coraggiosa. Consiglio di riascoltarla nella versione studio, meglio calibrata.
Chiara dello Iacovo, brava, simpatica, un viso che si ricorda ed una spigliatezza che avevo già notato a The Voice. Un brano immediato, ritmato. Promettente.
Dolcenera mi piace da tempo e anche questa volta non mi ha deluso. Ha capacità di intensa interpretazione, si pone un po’ di lato al pop più comune. Fa pochi dischi. Insomma, una bella figura di artista.

 

 

 

 

Altro? riccardo fogliPosso dire della reunion dei Pooh, con un Riccardo Fogli emozionato ed agitato sul palco. Comunque la si guardi, una vicenda artistica molto tormentata ma non priva di bei momenti.
Renato Zero, intenso, disilluso, artista, senza nastrini. Un discorso sulla famiglia di non immediata comprensione, vale la pena riascoltarlo qui. A me ha trasmesso un desiderio di mantenere più intimo e privato questo aspetto, come anche l’importanza di avere una famiglia unita alle spalle. Senza fastidiose campagne politico-ideologiche. Visto il contesto, l’ha dimostrato coi fatti.

Elio e le storie tese, per me, non pervenuti.

Lato tecnico

Ho seguito il Festival  di Sanremo 2016 sul mio grande schermo di casa, proiettato da un JVC Dila Full HD e supportato da un impianto audio di alto livello. Dal punto di vista video la Rai ha confezionato uno spettacolo di alta classe. Luci davvero azzeccate, emozionanti, sature e intense, sottilineavano in modo personale e diversificato ogni interprete in gara. Particolarmente riuscita la coreografia luminosa attorno a Patty Pravo: quell’ampio ferro di cavallo di spot bianchi circolari, ben definiti sul pavimento, sottolineavano alla perfezione, giustamente, la fama di première femme della cantante, che tra l’altro festeggiava anche i 50 anni di carriera musicale. Su Rai 1 HD, definizione, cromia e contrasto perfetti.
Sull’audio, buon lavoro ma qualche criticità. Forse pensando ai debolissimi altoparlanti integrati negli attuali televisori piatti, la compressione in uscita è stata spinta dai tecnici del suono un po’ eccessivamente. Anche il mixing penalizzava l’effetto presenza delle sezioni archi, molto nutrita numericamente ma non altrettanto fedelmente trasferita all’orecchio.

I nastrini colorati

Immaginiamo un gruppo di persone che, la prima sera di Sanremo, espongono tra il pubblico uno striscione in cui esprimono una propria opinione a sostegno o a sfavore di una certa posizione ideologica o culturale. Va beh, ci sta. La seconda sera lo rifanno: arieccoli, di nuovo. La terza: che palle, ma è uno spettacolo o un laboraotrio radical chic? La quarta: noiosi, invadenti, prevaricatori, impositori.
Non aggiungo altro.

E tu come hai vissuto le serate sanremesi? Condividi quello che ho scritto? Utilizza lo spazio commenti qui sotto per dire la tua! Ho anche implementato la piattaforma di commenti Disqus. Forza!

One thought on “Sanremo 2016, due parole about

  1. Giuliana Richebuono Bormioli says:

    Tutto ok. Nel terzetto dei vincitori inserirei Ruggeri al posto di Caccamo //Jurato. e Patty Pravo al posto della Michielin. Se si premiano le canzoni, Cieli immensi è bellissima.

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