Una serata significativa ed intensa si è appena conclusa nella suggestiva cornice della Casa-Museo Asger Jorn di Albisola.
Gianluca Anselmo, animatore e coordinatore del “Gruppo H” di Albisola, l’associazione che si propone di rivitalizzare la ceramica del piccolo centro ligure, ha illustrato con grande entusiasmo e palpabile, fisica partecipazione, il progetto “Artisti Cercasi”. Si tratta di concludere un impegnativo percorso, iniziato già durante le passate edizioni del “Festival Internazionale della Maiolica”, di cui lo stesso Anselmo è responsabile, per convogliare nelle Albissole, durante il Festival del 2012, un gruppo di giovani nuovi artisti che potranno forgiare la loro passione per la ceramica direttamente nelle botteghe, ancora presenti in buon numero. Il comitato selezionatore, che lavora a strettissimo contatto con Anselmo, è formato da personaggi di tutto rispetto e di grande notorietà: Arturo Schwarz, Gino di Maggio, Philippe Daverio, Jean Blanchaert, Emanuele Gaudenzi, Sergio d’Angelo, Lisa Hockemeyer e Viola Emaldi.
La serata ha toccato il vertice emozionale durante l’intervista rilasciata alla Hockemeyer dall’ultracentenario Gillo Dorfles, famosissimo critico d’arte, pittore e filosofo. Hanno impressionato la convinzione e la lucidità con cui Dorfles, dall’alto dei suoi 101 anni, ha insistito sulla necessità di guardare al design della ceramica sempre rivolti al futuro, rifuggendo sistematicamente la tentazione di rifarsi a stilemi passati. Incalzato dall’intervistatrice, Dorfles non si è risparmiato nel ripercorrere la vicenda della ceramica albisolese, di cui ha ricordato la magia degli anni Cinquanta e Sessanta, quando da ogni parte d’Europa accorrevano artisti di diversa formazione con il preciso scopo di sperimentare e di scambiarsi esperienze.
Presenti all’evento, Lisa Hockemeyer e Jean Blanchaert, nei rispettivi interventi, hanno perorato senza incertezze la causa del Gruppo H. La docente tedesca ha criticato senza mezzi termini l’incapacità delle piccole comunità italiane, come Albisola, di sentirsi collettivamente partecipi della promozione delle loro peculiarità e della realizzazione di eventi importanti e premianti. Da altarese, come darle torto! Lisa, originaria di Brema, ha sottolineato il differente approccio alla cosa pubblica tipico dei suoi concittadini, a suo dire sistematicamente e convintamente coinvolti nei progetti della comunità.
Molto articolato il discorso di Jean Blanchaert, carismatico gallerista esperto in vetro e ceramica nonché collaboratore storico di Philippe Daverio nella trasmissione di Rai Tre “Passepartout”. Voglio riproporre qui soltanto un interessante raffronto tra il mondo della ceramica e quello del vetro. Secondo Blanchaert l’artista della ceramica riesce spesso ad imprimere il suo pollice ed usare le sue proprie mani nell’atto di modellare la sua immagine di creta. Viceversa, l’artista del vetro forgia la materia incandescente sempre col tramite del maestro vetraio, risultando incommensurabilmente più difficile l’approccio iniziale nei confronti della diversa materia.
La calda serata estiva è stata caratterizzata dalla generosa ospitalità dell’organizzazione, che ha preparato un ricco e vario buffet lungo le fasce su cui poggia la casa-museo. Durante i saluti finali Gianluca Anselmo ha ringraziato tra gli altri, con affetto, Erica La Cecilia, dinamica collaboratrice anche del Museo del Vetro di Altare, per il suo contributo fattivo ai progetti del gruppo.